In questo nuovo articolo, abbiamo deciso di cambiare un poco le carte in tavola.

Come? Giochiamo insieme!

Nasce #CambioCampo.

#CambioCampo

L'abbiamo sempre ripetuto: il nostro obiettivo è quello di rivolgerci a tutti i tennisti.

Sia ai più esperti e smaliziati conoscitori del nostro sport preferito, sia ai nuovi e giovani tennisti, che si approcciano oggi a questo infinito Universo del Tennis.

In entrambi i casi, desideriamo fornirvi tutti gli strumenti necessari per comprendere questo immenso ecosistema.

#CambioCampo nasce per questo: una serie di contenuti interattivi, in cui sarete voi stessi a contribuire a quanto riportato.

Il Glossario del Tennis

Come iniziare? Semplice: con le parole. Stiliamo insieme un glossario del tennis!

Dubbi sul corretto significato di un termine? C'è un argomento da approfondire? Segnalalo nei commenti!

Piatto

Misura dell’area incordata dell’ovale di una racchetta. Solitamente misurata in pollici quadrati o centimetri quadrati. Oggi la maggioranza delle racchette hanno piatti da 100In2 ovvero 645cm2.

Peso

Il peso di una racchetta è sempre riferito a “telaio nudo”: senza corde, overgrip, nastro copri testa, antivibrazione.

Bilanciamento

Misura statica della distribuzione del peso della racchetta.

Si misura in mm dall’estremità del manico fino al punto di equilibrio del telaio. La misurazione espressa in punti HH o HL (head-heavy o head-light) viene effettuata dal centro del telaio ed ogni punto vale 1/8 di pollice, ovvero 3mm circa.

Un telaio di lunghezza standard 27” con bilanciamento 320mm avrà bilanciamento a 7punti HL. La misurazione viene effettuata sul solo telaio privo di corde e overgrip o altri accessori.

String pattern

Schema incordatura, il numero delle corde verticali e orizzontali di un piatto. Tipicamente 16x19, quindi 16 corde verticali, 19 corde orizzontali oppure 18x20, quindi 18 corde verticali e 20 corde orizzontali, e così via.

Misura del manico

La misura viene fatta in pollici e convertita secondo la seguente tabella in un numero caratteristico:

L1 – 4” 1/8

L2 – 4” 1/4

L3 – 4” 3/8

L4 – 4” ½

L5 – 4” 5/8

Tra una misura e l’altra ci sono solo 3mm di differenza sulla circonferenza.

Calibro 

Misura della sezione di una corda. I calibri più utilizzati sono i seguenti:

USADiametro (mm)
151,41 - 4,49
15L1,33 - 1,41
161,26 – 1,34
171,22 – 1,30
181,16 – 1,24
191,06 – 1,16

 

Swingweight o Momento di Inerzia o Secondo Momento

Determina quanto una racchetta è manovrabile o pesante da muovere, quanto effettivamente “spinge”.

A parità di condizioni, una racchetta con valore di swingweight elevato sarà sicuramente più potente e meno maneggevole di una con swingweigt minore. Questo valore espresso in Kg/cm2 dipende da diversi fattori come il peso e bilanciamento del telaio, nonché dalla dimensione del piatto, dalla lunghezza e altro.

Sweetspot

È l’area del piatto corde in cui, l’impatto con la palla, genera la maggiore potenza e precisione, le minori vibrazioni ed il minor shock sul braccio.

Esistono 3 sweetspot:

  • lo Sweetspot 1, COP (Center Of Percussion), punto in cui si ha il minore shock sul braccio;
  • lo Sweetspot 2 o Punto Nodale, è il punto in cui all’impatto si producono la minor quantità di vibrazioni del telaio percepite dal giocatore dopo l’impatto con la palla;
  • lo Sweetspot 3 è l’area con il maggiore coefficiente di restituzione di potenza della racchetta ed è solitamente posto più in basso rispetto agli altri due punti.

Rigidità del telaio

Un telaio più rigido genera più potenza di uno con rigidità inferiore, ha uno sweetspot più grande e quindi una risposta più omogenea sull’intero piatto corde, trasmette più shock al braccio rispetto ad uno più flessibile.

 

Shock da impatto

È l’oscillazione iniziale ad alta frequenza del telaio durante l’impatto con la palla o immediatamente dopo.

Anche se spesso viene confuso con la vibrazione del telaio, lo shock è il maggior responsabile di dolori e infiammazioni di polso, gomito e spalla dei tennisti.

Un telaio con piatto corde più piccolo, più rigido e incordato ad elevate tensioni, produce più shock rispetto ad un telaio con piatto più grande, più flessibile e con un’incordatura a basse tensioni.

I colpi più decentrati producono maggiore shock da impatto. Gli antivibrazione da montare sulle corde non sono efficaci per ridurre gli shock del telaio.

Vibrazione del telaio

È l’oscillazione a bassa frequenza percepita sul braccio dopo l’impatto con la palla. Un telaio più flessibile genera maggiori vibrazioni a bassa frequenza di un telaio più rigido.

Le vibrazioni del telaio hanno una durata minore rispetto alle vibrazioni delle corde e non possono essere smorzate con l’utilizzo dei gommini antivibrazione sulle corde.

Resilienza

Indica la capacità della corda di tornare nella posizione iniziale dopo l’impatto con la palla. In pratica descrive la reattività della corda.

Quando si dice che una corda è “morta” spesso si intende dire la corda ha perso resilienza, quindi ha perso la capacità di restituire potenza alla palla. La perdita di resilienza determina un calo di prestazioni delle corde e quindi del gioco.

Più una corda è resiliente più potenza e velocità tramette alla palla. 

Top Spin

Utilizzato sempre di più nel tennis moderno, il top spin è un colpo carico di rotazione, che permette di avere più controllo esasperando la velocità del movimento e riducendo in questo modo gli errori.

È possibile utilizzare questo colpo sia nel dritto che nel rovescio. Consiste nel colpire la palla dal basso verso l’alto, con un accentuato e rapido movimento del polso (come fosse una frustata), accarezzando con il piatto corde la pallina nella sua parte superiore.

Cerchiamo di spiegarci meglio: fate finta di dover far sfregare la parte alta (TOP) della pallina sul piatto corde. In questo modo, la pallina prenderà rotazione dall’alto verso il basso nella direzione del colpo.

A parità di forza impressa alla pallina, un colpo in top spin viaggia a velocità inferiori rispetto ad un colpo piatto, ma la sua traiettoria sarà più alta e più corta e dopo il rimbalzo la pallina avrà un rimbalzo più alto di una palla priva di rotazione.

Tanto più la velocità di rotazione sarà accentuata tanto più l’effetto di rimbalzo alto sarà accentuato.

Infatti i campioni del tennis come Nadal (il Re del Top Spin!) riescono ad imprimere rotazioni incredibili sulla palla fino ad arrivare a qualche migliaio di rotazioni al minuto (rpm).

Il valore massimo infatti registrato proprio sul dritto di Nadal è di circa 5000rpm.

Vi segnaliamo inoltre che il primo top spin della storia del tennis risale a non molti anni fa e fu Björn Borg ad utilizzarlo largamente nel suo gioco.

Non ci dilungheremo troppo nel farvi notare la difficoltà di generare un top spin con le vecchie racchette in legno dell’epoca (anni ’70) rispetto alle potenti e performanti racchette attuali.

Back Spin

Il back spin, ovvero lo slice o anche underspin, è un colpo che imprime alla palla una rotazione contraria al top spin, quindi dal basso verso l’alto nella direzione del colpo.

Per generarlo, occorre quindi “accarezzare” la pallina da sotto, cioè dall’alto verso il basso con un movimento lungo la direzione della traiettoria che dobbiamo imprimere.

Questo tipo di colpo è utilizzato prevalentemente nel rovescio e consente di far rimbalzare bassa la pallina quando tocca il terreno.

Smorzata

Nella smorzata, sia di dritto che di rovescio, la pallina viene sempre colpita dall’alto verso il basso ma quasi a stoppare il movimento.

In questo modo la pallina resterà corta appena oltre la rete e rimbalzando tenderà quasi a fermarsi senza procedere in profondità nel campo come invece farà con il back spin.

Volée

La volee è il colpo al volo, ovvero prima che la pallina rimbalzi a terra, e si effettua generalmente in prossimità della rete.

Occorrerà quindi prestare attenzione a non toccare la rete con la racchetta o invadere il campo dell’avversario con la propria racchetta, pena la notifica di un fallo di invasione.

La volée si effettua sia di dritto che di rovescio e, come lo smash, è un colpo di chiusura e dovrebbe servire per mettere in difficoltà l’avversario e non farlo quindi proseguire nello scambio.

Veronica

Lo sapevate che la volée alta di rovescio dando le spalle alla rete si chiama veronica?

Il nome di questo gesto atletico non è propriamente tennistico, addirittura deriva dalla corrida. Il torero attende l’arrivo del toro con la cappa (il drappo rosso) in mano e, quando l’animale si avvicina, le fa fare una giravolta sopra alla testa del toro per evitarlo. Questo movimento ricorda molto il movimento tennistico della volée alta di rovescio.

Perché si chiama veronica? La questione è un po’ controversa e potrebbe avere un’origine religiosa: potrebbe derivare (addirittura!) dall’episodio della Veronica (forse la donna che fu guarita da Gesù per un’emorragia), che asciugò con un velo il viso insanguinato di Gesù mentre sta trasportando la croce.

Questo gesto con il fazzoletto insanguinato è stato trasportato nel mondo spagnolo delle corride dove il torero scarta lateralmente il toro facendogli scivolare la cappa rossa sopra al muso.

[Da Wikipedia: Il nome veronica, “vera icona” dal greco, rimanda all’episodio miracoloso del volto di Gesù rimasto stampato in maniera permanente sul velo. Da qui il collegamento del velo con la cappa delle corride.]

Tweener

Il colpo in cui il giocatore colpisce la pallina con la racchetta tra le gambe è il tweener.

Tipicamente viene giocato quando, dovendo recuperare un pallonetto molto profondo, il giocatore tornando indietro non ha il tempo di girare intorno alla palla e la colpisce tra le gambe dando le spalle alla rete. Più raramente viene giocato il tweener frontale, cioè il colpo tra le gambe eseguito frontalmente all’avversario.

Breve cenno storico

Due giocatori si contendono l’invenzione di questo colpo: stiamo parlando di Guillermo Vilas e Yannick Noah.

Guillermo VIllas sostiene di essersi ispirato ad un colpo visto fare da un giocatore di polo che ha colpito la palla tra le zampe posteriori del suo cavallo. La prima volta che si è visto fare questo colpo è stata durante una sua partita contro Manuel Orantes ad Indianapolis.

Successivamente a lui molti dei top player hanno iniziato ad utilizzare questo colpo, da Ilie Nastase a Boris Becker, Stefan Edberg, Andre Agassi, Gabriela Sabatini fino all’attualissimo Roger Federer che lo ha utilizzato in diverse occasioni anche frontalmente.

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